Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia
— Giovanni 1,16

Magnificat

Quando Dio, che è Amore, volle venire a regnare in terra, volle far conoscere a tutti il suo progetto, la sua Parola: Ci ha pensati e voluti tutti “santi e immacolati nell’Amore” (Ef. 1,4).

Ma per realizzare questo piano, Dio volle trovare in un cuore umano un cielo dove abitare.

“Nel numero incalcolabile degli esseri possibili riproducenti le Sue svariate perfezioni, Iddio vide pure, da tutta l'eternità, un Essere perfetto sotto qualsiasi aspetto, non contaminato da alcuna macchia di peccato e che rifletteva i Suoi attributi divini nel modo più fedele possibile ad un essere creato. Godette di questa prospettiva e decise, dall'eternità, di chiamare tale Essere all'esistenza in un tempo determinato. 

Dopo aver creato gli angeli, Dio volle che essi dessero, in piena coscienza e volontà, la prova che sempre e in tutto avrebbero desiderato compiere la Sua volontà. Manifestò loro il mistero dell'incarnazione, vale a dire che avrebbe chiamato all'esistenza un essere umano, dotato di anima e di corpo, e che avrebbe innalzato tale creatura alla dignità di Madre di Dio, ragion per cui Ella sarebbe diventata pure la loro Regina ed essi L'avrebbero dovuta altresì venerare.

Innumerevoli schiere di spiriti angelici salutarono con gioia Colei che il loro Creatore aveva deciso di elevare in modo così sublime e resero omaggio con umiltà alla loro Signora. 

Alcuni di essi, tuttavia, con Lucifero a capo si ribellarono e non vollero sottomettersi alla volontà di Dio. Si considerarono, infatti, superiori ad un essere umano rivestito di carne. 

Un simile atto di venerazione sembrò ad essi uno svilimento della loro dignità: si lasciarono trasportare dalla superbia e rifiutarono di compiere la volontà di Dio. A causa di ciò si abbatté su di essi una punizione immediata, eterna: l'allontanamento da Dio, l'inferno… E da angeli divennero immediatamente demoni, e per sempre. 

Nel paradiso terrestre satana scorge un essere simile a Colei che è l'oggetto della sua rabbia. Non riesce a raggiungere Dio, non riesce a raggiungere Lei, ma riversa il suo odio sulla futura madre di Lei, sulla progenitrice dell'umanità. 

E riesce a persuaderla ad opporsi alla volontà di Dio e a cercare la perfezione non nella sottomissione alle intenzioni di Dio, ma nel seguire il proprio ragionamento. La vince con l'orgoglio.

L'essere umano, il quale conosce con l'aiuto dei sensi, è lontano dalla chiarezza di conoscenza che un essere puramente spirituale possiede. 

Ed è per questo appunto che il peccato dell'uomo è assai meno grave; ecco perché la misericordia di Dio promette [ai progenitori] un Redentore, mentre a satana Dio predice che la vittoria ottenuta sulla madre dell'Essere preannunciato non modifica affatto i piani divini; predice anzi che “Ella gli schiaccerà il capo”, anche se “egli insidierà” continuamente, come avviene fino al giorno d'oggi, “il calcagno di Lei” [cf. Gen. 3, 15]. 

In seguito, nel corso dei secoli, Isaia vede quella Donna nelle ispirazioni profetiche e predice: “Ecco: la Vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele” [Is 7, 17]. 

“Colui che mi creato ha fatto sosta nel mio tabernacolo” [Sir 24, 12]. 

“Nulla di immondo cade su di Lei, poiché è lo splendore della santità, uno specchio senza macchia della maestà di Dio e un'immagine della sua bontà; più bella del sole e di ogni costellazione di astri, paragonata alla luce risulta superiore” [cf. Sap 7, 25-26, 29] - (SK 1312).

Scoccò pure l'ora del Suo ingresso nel mondo. Ella nacque nel nascondimento, nel silenzio, in una povera casetta di un villaggio della Palestina. Neppure i libri sacri parlano molto di Lei. In essi La vediamo nell'annunciazione, allorché Ella divenne Madre di Dio! (SK 1312).

Il progetto di Dio passa attraverso tempi e luoghi e persone… illuminando or l’uno or l’altro, a volte con luce brillante, a volte con luce fioca, e a volte anche nascondendo la luce tanto da sembrare tenebra.

Ma nel 1830, a Parigi, in Rue du Bac, 140…

“Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra”

Salmi 16,11